Sito di Mario Di Pietro
Prima
di decidere sull'opportunità di un intervento R.E.B.T.
è essenziale effettuare un attenta valutazione comportamentale.
E' possibile infatti che il bambino non presenti alcuna disfunzionalità
cognitiva, nessuna irrazionalità particolare collegata alla
paura.
Il comportamento problematico potrebbe essere invece rinforzato
dall'attenzione degli adulti significativi o da altre forme
di ricompensa. L'accertamento diagnostico prevede i seguenti
momenti:
colloquio
coi genitori,
colloquio
col bambino,
somministrazione
di scale di valutazione o test,
osservazioni
comportamentali dei genitori nel contesto familiare,
automonitoraggio
da parte del bambino delle proprie reazioni
emotive e dei propri pensieri.
Colloquio con i genitori: obiettivi del colloquio sono:
ottenere
una descrizione accurata dei comportamenti e delle emozioni del
bambino in modo da poter arrivare ad una definizione obiettiva delle
sue ansie o paure;
raccogliere
informazioni sul ruolo svolto dai genitori sull'origine
della
paura e sul suo mantenimento;
scoprire
le distorsioni cognitive, gli atteggiamenti irrazionali e i
comportamenti erronei dei genitori;
valutare
le abilità e lo stile educativo dei genitori,
le loro reazioni emotive ai comportamenti problematici
del bambino e la loro "filosofia
educativa"
iniziare
ad abituare i genitori a considerare il bambino secondo un'ottica
cognitivo-comportamentale
concordare
gli scopi dell'intervento
dettagli
sulle situazioni in cui si verifica la reazione emotiva di
paura
individuazione
preliminare dei modelli di pensiero prevalenti nel bambino:
ciò
che egli pensa immediatamente prima e durante l'emozione
di paura
dettagli
su come il bambino percepisce il problema, in particolare
se si fa un "problema sul problema" (potrebbe,
ad esempio, deprimersi o autosvalutarsi per avuto paura);
in questo caso, secondo i canoni della R.E.B.T., il
superamento del problema secondario diventerebbe il primo
obiettivo dell 'intervento descrizione,
dal punto di vista del bambino, delle conseguenze:
cosa
fanno gli altri quando lui si comporta in modo ansioso
o pauroso
ridefinizione
degli scopi dell'intervento tenendo conto del punto di
vista del bambino.
Somministrazione
di scale di valutazione. Sebbene nella R.E.B.T. si cerchi di evitare
di accumulare una quantità
eccessiva di informazioni che potrebbero rivelarsi irrilevanti o
ridondanti, quando l'età del bambino lo consente, si
può ricorrere
alla somministrazione di alcune
scale. Fra le più utili
possono essere: l'inventano delle
paure, lo STAI per l' età evolutiva,
l' inventario delle idee irrazionali.
Si procede effettuando la consueta misurazione di base. A seconda del tipo di paura potranno essere approntate particolari tabelle per la rilevazione dei dati.
Verso
gli 8-9 anni un bambino è
già in grado di fornire con una certa attendibilità
un resoconto delle proprie reazioni di paura indicando la situazione,
i pensieri e l'intensità soggettiva dell'emozione.
pag|1|2|3|4|