Sito di Mario Di Pietro
Spesso chi necessita di intervento psicoterapeutico si trova confuso e non sa bene come muoversi per mettersi alla ricerca di uno specialista adeguato. In queste pagine cerchiamo di dare alcune informazioni che possono essere di aiuto ad orientarsi.
Dove cercare.
L’ordine degli psicologi pubblica un elenco dei professionisti abilitati
ad esercitare l’attività di psicoterapeuta. Non tutti gli
psicologi sono infatti psicoterapeuti: per diventare tali è necessario
essersi specializzati, dopo la laurea in psicologia, presso una scuola
della durata di quattro anni. Purtroppo il fatto che uno psicologo sia
abilitato a svolgere attività di psicoterapeuta non garantisce nulla
sulla sua preparazione. Quando, agli inizi degli anni novanta, in Italia
venne istituito l’albo
degli psicologi ci fu una sorta di sanatoria, per cui molti vennero riconosciuti
come psicoterapeuti in base a criteri abbastanza discutibili. Per quanto
riguarda le scuole di specializzazione c’è un grosso mercato,
ma quelle che veramente preparano ad essere un efficace psicoterapeuta
sono molto rare. Nel nostro paese sono richiesti quattro anni per conseguire
la specializzazione post laurea in psicoterapia, mentre nella maggior parte
dei paesi sono richiesti solo due o tre anni. Ma nonostante la lunghezza
dell’iter formativo
ciò non significa che da noi vi sia una maggiore preparazione, anzi è vero
il contrario: quattro anni di specializzazione sono a volte riempiti con
lezioni ridondanti e pseudo tirocini assolutamente inutili, svolti in strutture
che spesso non hanno niente a che fare con la specializzazione che si sta
conseguendo. Per questo motivo è necessario muoversi con prudenza
nel labirinto delle psicoterapie e cercare di avere informazioni chiare
e precise sulla formazione dello psicoterapeuta a cui si intende rivolgersi.
Come scegliere.
Esistono varie scuole e correnti
nell’ambito della psicoterapia. Quelle
più note sono la psicanalisi (e varie derivazioni), la psicoterapia
sistemico-relazionale, la psicoterapia cognitivo comportamentale, la psicoterapia
centrata sulla persona (rogersiana). Fino a non molto tempo fa la più diffusa
era la psicanalisi. Attualmente nella maggior parte dei paesi la psicanalisi
e in netto declino, data la lunghezza del trattamento (può durare
più di dieci anni), i costi elevati e gli scarsi risultati terapeutici.
Pur non negando il valore storico della psicanalisi, né la sua funzione
sul piano speculativo, riteniamo che se una persona soffre veramente di un
qualche disagio psichico è meglio che si orienti verso un tipo di
trattamento la cui efficacia sia stata ampiamente dimostrata attraverso studi
controllati. In particolare per i disturbi d’ansia, per quelli depressivi
e per quelli attinenti l’autocontrollo, l’approccio che sembra
dare maggiori garanzie di successo, in tempi relativamente brevi, è senz’altro
quello cognitivo-comportamentale.
Competenza professionale.
Indipendentemente
dalla scuola di appartenenza, uno psicoterapeuta può essere
di aiuto solo se oltre alla conoscenza delle tecniche d’intervento
ha la capacità di entrare in sintonia con il suo utente e di stabilire
con lui un rapporto positivo. Non basta aver collezionato titoli ed onorificenze:
spesso la nomea o il potere accademico non corrispondono ad una effettiva
abilità professionale. Quello della psicoterapia è insomma
un terreno minato nell’ambito del quale è opportuno muoversi
con estrema cautela e solo se è veramente necessario. Tenete presente
che, come alcune ricerche hanno dimostrato, circa il 40% dei problemi psicologici
si risolve spontaneamente per il semplice passare del tempo nell’arco
di due anni.
Pubblico o privato?
Sia che ci si rivolga ad uno
studio privato, sia che si cerchi in una struttura sanitaria pubblica, esistono,
in entrambi i casi vantaggi e svantaggi. Se ci si rivolge a un centro privato
il vantaggio è quello di una maggior
disponibilità e di una più rapida presa in carico. Lo svantaggio è costituito
dai costi elevati (sia va da un minimo di 50 euro a seduta, fino a 200 euro
e oltre). Per quanto riguarda le strutture pubbliche i vantaggi sono dati
dal costo minimo (c’é da pagare solo il ticket) e dal fatto
che affluendovi una grande varietà di utenti, uno psicoterapeuta può aver
avuto la possibilità di trattare una casistica piuttosto ampia (purché sia
dotato di capacità e di voglia di lavorare!). Lo svantaggio è dato
dal fatto che a volte l’utente riceve meno attenzione e può accadere
più facilmente di imbattersi in carenze sul piano della professionalità.
In effetti, malgrado esistano professionisti seri anche nella struttura pubblica, è tristemente
vero che in alcune A.S.L. la mediocrità sembra essere premiante e
la competenza professionale dello psicologo non viene sempre valorizzata,
tanto è vero che per fare carriera la capacità clinica è solo
un optional.
Durata del trattamento.
Una psicoterapia
efficace è centrata su obiettivi concreti di cambiamento
che mediamente vengono conseguiti in un periodo che va dai 3-4 mesi ad un
anno. C’è seriamente da dubitare dell’utilità di
presunte terapie che si dilatano all’infinito e che rendono il paziente
dipendente dal terapeuta. A chiunque vi rivolgiate, è comunque vostro
diritto avere informazioni precise su quanto si prevede che possa durare
il trattamento (ovviamente con una certa approssimazione) e su come si sono
risolti altri casi simili al vostro. E’ anche vostro diritto sapere
che tipo di indirizzo segue il terapeuta, se cioè segue un approccio
psicoanalitico, sistemico, cognitivo comportamentale, ecc.. Diffidate di
chi vi dà risposte vaghe, ambigue o di chi vi prospetta solo lunghe
indagini sulla vostra infanzia e sul rapporto con la mamma, trascurando le
vostre difficoltà attuali. La moderna psicologia clinica dispone di
validi metodi psicoterapeutici basati sull’evidenza scientifica della
loro efficacia ed è in tale direzione che è opportuno orientarsi.