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Educazione Emotiva ed Intelligenza Emotiva

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Educazione Emotiva e diffusione del concetto di intelligenza emotiva


Nel 1985 Wayne Leon Payne, appena diplomato negli Stati Uniti in un college alternativo liberale, scrisse una dissertazione medica in cui comparve il termine intelligenza emotiva. Questa pare essere la prima volta che il termine “Intelligenza Emotiva” comparve in un contesto accademico. Nei seguenti 5 anni sembra che tale termine non sia più apparso in  nessuna pubblicazione scientifica.
All'epoca l'unico centro al mondo dove si interveniva con programmi sistematici di educazione emotiva era la Living School di New York, affiliata all'Institute for Rational Emotive Therapy fondato da Albert Ellis.
Nel 1990 fu pubblicato in due riviste scientifiche  il lavoro di due professori universitari americani, Lohn Mayer (Università dello New Hampshire) e Peter Salovey (Yale).  Mayer  e Salovey  stavano cercando di sviluppare un metodo scientifico per misurare le differenze tra le abilità delle persone nella gestione delle emozioni.  Scoprirono che certe persone erano più abili di altre nell’identificare i propri sentimenti, i sentimenti degli altri e nel risolvere problemi di natura emozionale. Il titolo di uno di questi articoli era proprio “Emotional Intelligence”.

La persona che però viene più comunemente associata con il termine “Intelligenza Emotiva” è uno psicologo e scrittore divulgativo di New York di nome Daniel Goleman. Nei primi anni 90 Goleman scrisse alcuni articoli per la rivista Popular Psychology e più tardi anche per il New York Times. Nel 1992, mentre stava facendo delle ricerche per un libro sulle emozioni e sulla letteratura emozionale, si imbatté nell’articolo di Salvoey e Mayer che per la prima volta introduceva il concetto di intelligenza emotiva.

Nel 1995 il libro di Goleman usci con il titolo “L’Intelligenza Emotiva”.  Negli Stati Uniti il libro ebbe la copertina del Time e Goleman iniziò ad apparire in televisione nei programmi di Oprah Winfrey e  Phil Donahue. Inoltre iniziò un tour di promozione del libro che diventò, grazie ad un abile operazione di marketing, un bestseller internazionale e rimase nella classifica dei bestseller del Time per circa un anno. La comparsa di questo volume in Italia nel 1995, favorì nel nostro Paese il proliferare di proposte, più o meno improvvisate, di educazione emotiva. Anche in ambito scolastico, comparvero nel decennio successivo una pletora di programmi che proponevano interventi di educazione emotiva con l'ambizioso intento di promuovere il benessere emotivo in bambini e adolescenti.

Nel suo libro Goleman mise assieme, spesso semplificandole, molte informazioni sul cervello, sulle emozioni e sul comportamento. Tuttavia fu anche criticato per aver travisato il concetto originale di Intelligenza Emotiva come era stato espresso da Mayer e Salovey. Annie Paul al riguardo scrisse che Goleman “distorse in modo sconcertante il modello di Mayer e Salovey”. Lo stesso Mayer disse che “Goleman aveva ampliato la definizione di Intelligenza Emotiva portando la sua estensione ad un punto tale da non avere più nessun utilità o significato scientifico”. Tale estensione del concetto di Intelligenza Emotiva rendeva inoltre impossibile evidenziare in modo operativo le abilità che potevano essere potenziate tramite interventi di educazione emotiva. In effetti affinché un intervento di educazione emotiva possa dare risultati stabili ed efficaci dovrebbe basarsi più sulla letteratura scientifica che sulla letteratura divulgativa.

La definizione originale del concetto di Intelligenza Emotiva


Dopo la pubblicazione del libro L'Intelligenza emotiva ci sono state molte definizioni e rivendicazioni riguardo al concetto di Intelligenza Emotiva. Quella che presentiamo è la definizione originale di Intelligenza Emotiva proposta da Mayer, Salovey e dal loro collega David Caruso.
Mayer, Salovey e Caruso affermano che l’Intelligenza Emotiva è una vera forma di intelligenza che non era mai stata misurata scientificamente fino a che loro non iniziarono il loro lavoro di ricerca. La definizione che essi proposero ha notevoli implicazioni nell'ambito dell'educazione emotiva. Secondo questi autori,  è “l’abilità  di processare informazioni di natura emozionale ed implica la percezione, la comprensione e il controllo delle emozioni”.
Secondo questi autori l’Intelligenza Emotiva include quattro abilità fondamentali:
- Percezione e identificazione delle emozioni
- Capacità di mettere in relazione cognizione ed emozione
- Comprensione della natura delle emozioni
- Gestione efficace delle emozioni.


Questa concezione dell'intelligenza emotiva appare perfettamente in linea con la prospettiva cognitivo-comportamentale e con le procedure psicoterapeutiche e di educazione emotiva che in tale ambito sono state sviluppate in questi ultimi decenni.


Riferimenti bibliografici sulle origini dell'educazione emotiva