Sito di Mario Di Pietro
La
gelosia è un fenomeno praticamente
inevitabile all’interno di una famiglia. Quasi tutti i bambini desiderano
essere il figlio preferito dei genitori, essere considerati i più bravi
ed essere i più amati dai familiari.
Nella maggior parte dei casi, la competizione tra fratelli è motivata
dal voler ottenere amore, attenzione e approvazione dai genitori. La gelosia
non necessariamente riguarda solo il rapporto tra fratelli, anche un amatissimo
figlio unico può essere estremamente geloso della relazione che esiste
tra i genitori.
In una famiglia con più fratelli, ogni bambino può essere geloso
di un altro, ma la causa più comune è la nascita di un fratellino.
La rivalità è un fenomeno generalmente presente tra il bambino
più piccolo e quello più vicino a lui per età.
Il bambino più grande può sentirsi messo da parte e sostituito dal nuovo arrivato, è l’unico bambino che fino a quel momento ha avuto mamma e papà solo per sé e si chiede perché, se i suoi genitori lo amavano così tanto, hanno voluto un altro bambino. Sono i genitori che decidono di avere un altro figlio, non il bambino di avere un fratellino.
Sono molti i segni che possono essere espressione di un sentimento
di gelosia, come per esempio: atteggiamenti ostili, prendere in
giro, isolarsi, tenere il broncio, regredire in alcune acquisizioni
già consolidate, aggressività,
comportamenti crudeli e distruttivi, espressioni di odio, risentimento, invidia,
eccessiva dipendenza… insomma, un quadretto non molto positivo.
Un bambino geloso prova paura ed insicurezza, teme di non essere amato e
considerato al pari di qualcun altro. Per questo deve essere visto come un
bambino che attraversa un momento triste e difficile della sua vita piuttosto
che come un bambino che si comporta male di proposito o che all’improvviso è diventato
cattivo, dispettoso e fastidioso.
In questo particolare periodo il bambino ha bisogno di essere rassicurato,
di sentirsi certo di poter contare sull’amore dei suoi genitori. Punire
il bambino per i suoi comportamenti non è una tecnica corretta da usare,
non fa altro che confermare in lui l’idea di non essere amato. Le cose
di cui ha bisogno sono, piuttosto, l’affetto e la comprensione dei genitori,
pur facendo notare che i suoi comportamenti non sono accettabili. E’ importante
essere consapevoli ed accettare la gelosia del bambino poiché in questo
modo si favoriranno l’espressione e la manifestazione delle sue emozioni
negative nei confronti del fratellino. Date al bambino tutto il tempo e l’attenzione
di cui ha bisogno e permettetegli di avere comportamenti tipici di quando era
più piccolo. Se non affrontata e gestita in maniera corretta, la gelosia
può dar luogo ad un periodo estremamente difficile per il bambino.
Un bambino piccolo non è in grado di controllare da solo il suo comportamento
poiché non è ancora capace di gestire adeguatamente le sue emozioni,
l’unico modo che conosce per esprimerle è quello di manifestarle
proprio attraverso il comportamento. In situazioni difficili in cui si sente
scoraggiato e triste, ha bisogno dell’aiuto di una persona adulta. Privarlo
della possibilità di manifestare la sua gelosia o punirlo per qualcosa
che ha fatto, reprime questa emozione e ne impedisce l’espressione, ma
solo momentaneamente, è molto probabile che si ripresenti in un secondo
tempo in una forma più intensa e pericolosa.
La rivalità tra fratelli è un fenomeno che ha a che vedere con
la composizione della famiglia, ma anche con l’ordine di nascita e la
differenza di età che esiste tra i bambini. La gelosia è più intensa
se tra il primo ed il secondo bambino ci sono tra i 18 mesi ed i 3 anni di
differenza, quando invece il distacco è di 4 anni o più, la competizione
tende a ridursi via via perché le loro esigenze ed attività sono
diverse.
Il bambino più grande è l’unico che ha avuto per un dato
periodo mamma e papà tutti per sé. In quanto genitori inesperti,
con il primo figlio si tende ad attendersi molto, ad avere delle aspettative
spesso eccessive nei suoi confronti. I bambini primogeniti ottengono di solito
ottimi risultati in quello che fanno, tendono ad essere più maturi e
responsabili e non hanno alcuna difficoltà a seguire norme e regole.
Il secondo bambino ha spesso la sensazione che, per quanto duramente possa
impegnarsi, non riuscirà mai a raggiungere lo stesso livello di abilità e
gli stessi successi del fratello maggiore.
Il secondo di tre bambini risente sia della figura di quello più grande
sia di quello più piccolo. Non è né privilegiato quanto
il fratello maggiore, né viziato quanto il fratellino più piccolo.
Le richieste e le aspettative che i genitori hanno nei suoi confronti sono
generalmente meno esplicite e chiare. Il bambino può sentirsi trascurato,
cercare in tutti i modi di ottenere attenzione in modo inappropriato, per esempio
infrangendo regole, facendo dispetti e stuzzicando i fratelli. Se il secondogenito è una
bambina tra due maschi, avrà verosimilmente un ruolo speciale all’interno
della famiglia, dato dall’essere l’unica bambina della famiglia.
Il bambino più piccolo è spesso iperprotetto dalla famiglia,
con lui si assume di solito un atteggiamento eccessivamente indulgente. Le
conseguenze di non dargli abbastanza responsabilità o di prendere tutte
le decisioni per lui possono essere una eccessiva dipendenza dagli altri ed
immaturità. Può sentirsi poco abile e incapace di fare le cose
altrettanto bene rispetto al resto della sua famiglia. Può avere un
trattamento diverso per essere il più piccolino e le aspettative dei
genitori nei suoi confronti sono di solito inferiori rispetto a quelle per
il bambino più grande. Essere il più piccolo della famiglia non
significa necessariamente essere il più fragile ed indifeso, specie
se quando bisticcia con qualcuno riesce sempre ad ottenere l’appoggio
della mamma o del papà. Il bambino più piccolo tende generalmente
ad essere molto socievole ed espansivo con gli altri.
I litigi tra fratelli e sorelle sono inevitabili e scontati.
E’ praticamente
impossibile che in una casa ci siano dei bambini che vanno d’amore e
d’accordo senza mai litigare. I genitori devono essere consapevoli di
questo e non pretendere che non accada, sarebbe aspettarsi troppo dai propri
figli. Per esempio, sarebbe irrealistico pensare che un bambino di 2 anni,
il cui vocabolario è ancora molto limitato, sia in grado di affrontare
e gestire verbalmente i litigi, tuttavia fare smettere di litigare i bambini
piccoli non è molto difficile. Ricordate che non sono sempre innocenti
come sembrerebbero e che sono benissimo in grado di far arrabbiare e indispettire
il fratello più grande. Se non avete visto come si sono svolte le cose
e come i bambini sono arrivati a litigare, evitate di prendere le parti di
uno dei due. Dite, per esempio: “Non importa chi ha cominciato, la regola
in famiglia è che non ci si picchia”. Nel caso che i bambini non
riescano a risolvere la questione da soli, separateli per un periodo di “time-out” di
non più di 5 minuti per i bambini fino a 4-5 anni e fino a 15 minuti
per i bambini più grandi. Quando è possibile, lasciate che i
vostri figli risolvano da soli i loro problemi, a meno che la situazione non
sia troppo tesa o siano arrivati alle mani. E’ importante evitare che
il bambino più grande faccia del fratellino la sua vittima di dispetti
e prese in giro, potrebbe ripercuotersi negativamente sulla sua autostima,
farlo sentire timoroso ed incapace. Va tuttavia sottolineato che anche un bambino
piccolo, nonostante sia fisicamente debole, è in grado di usare diversi
modi per rigirare le situazioni a suo vantaggio, per esempio stuzzicando e
prendendo in giro il fratello più grande o facendo in modo di metterlo
nei guai. Stabilite delle regole chiare su quanto è permesso e vietato
quando si litiga, per esempio “ Non ci si lanciano le cose addosso”.
Evitate di punire fisicamente i bambini, ne ricaveranno solo l’insegnamento
che chi è più grande e più forte picchia di più e
fa più male. Incoraggiate i bambini a trovare da soli una soluzione
alle loro questioni, con frasi come “Mi dispiace per quello è successo,
ma sono sicura che potete risolvere da soli questo problema”. Questo
tipo di intervento è particolarmente utile quando i due bambini sono
abbastanza vicini di età, se invece la differenza è considerevole
la vostra intromissione potrebbe essere inevitabile. Se il motivo per cui hanno
cominciato a litigare è un giocattolo o un oggetto, prendeteglielo dicendo “Visto
che non riuscite a giocare insieme con questo gioco senza litigare, lo prendo
e ci riproverete domani”
In pratica, cercate sempre di trovare una soluzione al problema, non un colpevole.
Quasi tutti i bambini attraversano una fase in cui tengono particolarmente all’idea della giustizia e all’essere considerati in maniera giusta ed uguale, sono preoccupati che un fratello o una sorella riceva un trattamento di favore rispetto a loro. I genitori dovrebbero sforzarsi di evitare che se ne presenti l’eventualità, cercando di essere il più corretti e giusti possibile. E’ un’ottima strategia quella di dare piccole responsabilità ed occasioni ad entrambi i bambini, per esempio uno taglia la torta e l’altro prende la fetta per primo.
Evitate di lodare troppo un bambino rispetto all’altro e di essere molto
affettuosi con uno e non con l’altro. E’ meglio non confrontare
i due bambini tra loro, funziona molto raramente ed ha il solo risultato di
aumentare ancora di più la gelosia. Cercate di non dare maggiori privilegi
e attenzioni al bambino che “crea meno problemi”, spesso è proprio
quello meno approvato che ha più bisogno degli altri di essere incoraggiato
e lodato. Cercate di mettervi in relazione con ognuno dei bambini considerando
la sua individualità e le sue caratteristiche personali, dedicando tempo
ad ognuno di loro. I bambini molto gelosi sono spesso convinti di non piacere
a nessuno, mamma e papà devono aiutarli ad aumentare la fiducia nelle
proprie capacità mostrando loro affetto, lode e considerazione. Valorizzate
le sue qualità positive piuttosto che sottolineare i suoi aspetti
e comportamenti negativi.
Non intromettetevi tra i loro litigi tutte le volte che questo è possibile,
quando i bambini si rendono conto di dover risolvere da soli i loro problemi
smettono di correre da mamma e papà per lamentarsi del fratello o della
sorella. Anche i bambini più piccoli sono in grado di trovare soluzioni
molto efficaci quando sono nella necessità di doverlo fare. I bambini
molto piccoli, in età pre-scolare, spesso sanno gestire le proprie difficoltà solo
litigando e picchiando, in questo caso hanno bisogno del vostro intervento
per risolvere la situazione. Aiutate i bambini piccoli a trovare una soluzione,
suggerendogli frasi come “Parla con lui invece di picchiarlo”, “Che
cosa potrebbe avere tuo fratello se lui ti dà il suo gioco?”, “Lascia
che giochi un po’ anche tua sorella ora”. Ricordate che è normale
per molti bambini fino ai 4 anni stare poco tempo senza litigare, picchiarsi,
piangere o rompere giocattoli, questo indica che non è ancora il momento
perché possano giocare da soli. I bambini non dovrebbero essere forzati
a condividere oggetti e giocattoli con i fratelli, le cose di un bambino dovrebbero
essere solo sue. Ha il diritto di essere lui a decidere quando e con chi dividere
le sue cose, se i suoi giochi gli vengono presi senza il suo permesso, è molto
probabile che diventi ancora più geloso delle sue cose ed egoista. Quando
entrambi i bambini fanno qualcosa di sbagliato è necessario riprenderli
e correggere tutti e due, non solo quello più grande.
Aiutate i vostri bambini ad avere amici, interessi e sport diversi, li aiuterà ad
avere maggiori possibilità di sperimentarsi e favorirà il consolidarsi
di una buona autostima.
__________________________________________________________________________