Sito di Mario Di Pietro
Conclusioni
Anche
se rimane ancora molta strada da percorrere per una completa comprensione
della depressione in età evolutiva,
i contributi nell’ambito della prospettiva cognitivo-comportamnetale
sono stati notevoli.
Una delle caratteristiche che contraddistinguono il trattamento descritto in questo intervento è il fatto di fare ricorso a procedure che sono state sottoposte a verifica sperimentale al fine di valutarne la validità.
Per molto tempo nell'ambito della psicopatologia si è andati alla ricerca di ipotetiche cause nascoste, negando l’ovvietà del comportamento e delle emozioni. Così se un bambino manifestava rabbia voleva dire che era angosciato, se appariva depresso significava che era arrabbiato con se stesso.
Attratti dal fascino dell’occulto e del misterioso, molti psicologi e psichiatri hanno privato l’individuo della sua storia personale perendosi nei meandri dell’inconscio, oppure riducendo la depressione esclusivamente a meccanismi biochimici.
Riteniamo che i tempi siano ormai maturi anche in Italia affinché il benessere psichico dell’individuo, adulto o bambino che sia, venga affrontato con una maggiore rigorosità scientifica, scegliendo le procedure terapeutiche non in base all’attrattiva culturale, ma secondo criteri di efficacia.